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Dopo circa due anni e
due versioni beta, vi presento KDCCX!
KDCCX
è l’evoluzione della vecchia KDCC, nella nuova
centrale sono confluite (e confluiranno) tutte le nuove
tecnologie del DCC unite al protocollo XpressNet v.3
per il collegamento di tutti gli apparati che si appoggiano
a tale sistema (LokMaus, Multimaus, ecc.)
POTENZA
DI CALCOLO
KDCCX
è progettata per il futuro visto che nasce biprocessore
e completamente multitasking infatti, a differenza degli
altri progetti pubblicati in rete, presenta soluzioni
più vicine ad un PC che ad una schedina col solito
PIC16F628 che si affanna a fare tutto e male.
KDCCX
monta due microprocessori PIC18F2520 (è possibile
montare anche i PIC16F876 ma con questi ultimi le prestazioni
saranno limitate) che lavorano con un unico segnale
di clock a 10MHz che viene moltiplicato x4 in modo da
ottenere una frequenza di lavoro interna di 40MHz, questa
velocità, unita a una memoria programma di 32
KByte ed
a una RAM di 1,536 KByte a processore, le garantisce
molto spazio per i futuri upgrade software.
Il
concetto di biprocessore, già adottato con KDCC,
si è rivelato una buona scelta perché
permette di avere il 100% di un processore dedicato
ad un solo compito svolgendolo nel migliore dei modi
come avviene nei PC, dove la CPU elabora i dati ma la
gestione degli INPUT/OUTPUT viene demandata a specifici
CHIP dedicati (USB, LAN, COM, IDE, VGA, ecc) collegati
alla CPU tramite un bus parallelo molto veloce (ISA,
PCI, AGP, PCIEXPRESS, ecc); allo stesso modo, nel suo
piccolo, KDCCX mette a disposizione dell’interfaccia
XpressNet un PIC18F2520 dedicato e per la generazione
del segnale DCC l’altro; i due microprocessori sono
collegati tra loro da un bus parallelo veloce a 8bit
per i dati più 4 bit gli indirizzi.
SCHEMA
ELETTRICO:
PCB
e Firmware
I file
pdf del pcb lato piste - lato componenti ed i firmware
dei microprocessori sono disponibili nella sezione Download
MODULARITA’
KDCCX
è anche modulare, in sede di progettazione, ho
tenuto conto che la centrale potesse adattarsi ai gusti
dell’utilizzatore.
La
prima caratteristica che rende KDCCX modulare è
l’architettura a doppio processore infatti, se si vuole
solo una centrale che programma le CV (lettura e scrittura),
basta montare solo IC3.
La
seconda caratteristica è che il pcb della centrale
(10cm x 10cm) è stato sbrogliato in modo che
si possa impilare sopra ad altri con funzioni accessorie:
-Booster
di potenza
-Booster
per programmazione
-Espansione
del numero di connettori RJ11
-Moduli
RF
-Modulo
RailCom
-Modulo
di rettificazione e filtratura dell’alimentazione di
potenza
-ecc…
Queste
espansioni saranno disponibili in futuro e potranno
essere collegate a KDCCX semplicemente impilandole una
sull’altra e collegandole tramite le connessioni predisposte
in sede di progetto. Una volta completa, la centrale
sarà un cubo di potenza!
Ovviamente
sarà l’utilizzatore in base alle proprie esigenze
a decidere cosa collegare a KDCC!
PER ORA...
Ma per ora, cosa può
offrire KDCCX?
Software:
-Può comandare
simultaneamente 40 locomotive (solo 12 con i 16F876)
con indirizzi da 1 a 9999 senza il difetto 99-127* del protocollo XpressNet, adeguandolo
allo standard NMRA dove tutti
gli indirizzi tra 1 e 127 vengono intesi come indirizzi
corti (CV1)e, dal 128 in poi come indirizzi
lunghi (CV17+CV18).
-Può comandare
1024 scambi e segnali (dal firmware ver. 024 in poi)
-Testata
con successo con i software: TRAINCONTROL, JMRI e ROCRAIL
-Può gestire tutti
i 31 indirizzi XpressNet.
-Supporta ogni dispositivo
che si appoggia al protocollo XpressNet (Lokmaus, Multimaus,
ecc.)
-Legge e scrive le CV
in DIRECT MODE.
-Scrive le CV in POM
(programmazione in corsa).
-Supporta i 28 e i 128
step di velocità.
-Comanda FL (luci) e
da F1 a F12.
-Pronta per il RailCom
Cutout(appena disponibile il suo booster).
-Connettori ICSP on board
separati per ogni microprocessore per la loro programmazione
senza estrarli dalla scheda.
-Alimentazioni separate
per l’hardware su scheda e per bus Xpressnet
-Uscite per i segnali
DCC sfasati per pilotare Booster esterni anche a ponte
H
-Ingressi per segnali
CORTOCIRCUITO e ACK protetti da sovratensioni (tensione
applicabile da 3 volt fino a 24 volt)
-Connettore RJ11 femmina
on board XpressNet
-Connettore multipolare
da cs a 4 poli con segnali XpressNet, 12 volt e massa.
-Indicatori luminosi
(LED) di stato centrale.
99-127
*Il protocollo XpressNet presenta
un’anomalia nella gestione degli indirizzi. Dall’indirizzo
1 al 99 XpressNet identifica tali valori come “indirizzo
corto” (quello contenuto nella CV1 dei decoder) invece
dal 100 fino al 9999 come “indirizzo lungo” (quello
contenuto nelle CV17 e CV18 dei decoder). Questa gestione
degli indirizzi crea dei problemi di compatibilità
tra centrale e decoder, infatti tutti i decoder che
seguono lo standard NMRA identificano come “indirizzo
corto” i valori da 1 a 127 ed “indirizzo lungo” dal
128 in poi; come si può capire c’è una
discrepanza di 28 indirizzi tra XpressNet e NMRA, questa
anomalia si traduce in un malfunzionamento apparente
dei decoder con indirizzi corti tra 100 e 127, perché
i decoder aspettano dei comandi e invece ne ricevono
altri che non possono processare e quindi non li eseguono.
KDCCX risolve tale problema analizzando i comandi XpressNet
prima di inviarli ai decoder e, se è il caso,
ne corregge l’errore senza che l’utilizzatore se ne
accorga!
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