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KBooster
PREMESSA
Prima di progettare il
KBooster ho voluto farmi un’idea di ciò che i
booster commerciali e non pubblicati in rete fossero
capaci di fare e di quale tecnica di amplificazione
venisse da loro usata, ultima ma non trascurabile cosa,
il costo per realizzare o comperare uno di questi.
Ovviamente per quanto concerne le prestazioni, dai manuali
e le recensioni, ho capito che le potenze spaziavano
da 1,5 A a 10 A, quasi tutti prevedevano una sezione
di potenza/programmazione separate e pochi (solo i booster
commerciali più cari ed alcuni più completi
tra quelli “faidate”) il segnale di ritorno per la lettura
delle VC o segnale di Acknoledge per gli addetti.
Altro passo la tecnica di amplificazione. Per i booster
commerciali, ho capito ben poco data la quasi assenza
di fotografie degl’interni o di schemi, solo due prodotti
di due tra i più famosi produttori di elettroniche
DCC mi hanno fatto capire a grandi linee il principio
di funzionamento. Discorso differente per i booster
“faidate”, qui schemi e foto abbondavano! Il risultato
è stato quasi unanime in tutte le due categorie,
sistema a ponte “H” o H Bridge Circuit (per i non addetti
consiglio un buon motore di ricerca e come parole da
trovare scrivere H Bridge Circuits). Solo due progetti
usavano una tecnica differente ma erano circuiti rudimentali
e poco sviluppati; tale tecnica è quella del
mezzo ponte H o Half H Bridge Circuit. La differenza
fondamentale tra in due sistemi è la necessità
di quattro elementi di potenza per il H Bridge perché
sfrutta una tensione singola (es. 15 V dc) mentre solo
due elementi di potenza per il Half H Bridge perché
sfrutta una tensione duale con massa centrale,(es 15+15
V dc). Al termine delle ricerche ho valutato approssimativamente
i costi, per i booster commerciali… due parole…no comment!
Per i booster faidate dai 10 € ai 40 € in base alle
caratteristiche.
ANALISI PROGETTUALE
KBooster fa parte del
progetto KDCC ed in quanto tale deve soddisfare la prima
e la più importante regola: MODULARITA’.
In pratica, KBooster deve essere interscambiabile e
replicabile n volte senza mai cambiarne lo schema ed
il principio di funzionamento, ragione per cui, il pcb
dove essere il più semplice possibile e capace
di adattarsi sia per realizzare la parte di potenza,
sia per quella di programmazione, in pratica due pcb
uguali ma con funzioni differenti! Altra cosa importante
pcb ad una faccia e minor numero possibile di ponticelli
(odio quei pcb con decine di ponticelli segno di una
cattiva sbrogliatura) per evitare brutte emicranie nel
seguire una pista. Costo non superiore ai
30€ trasformatore escluso.
L’UOVO DI COLOMBO
Come detto sopra, sembra
che la fantasia dei progettisti si sia fermata alla
prima idea cioè al H Bridge Circuit per l’amplificazione
in corrente, ad aggravare le cose anche la parte di
amplificazione in tensione ha avuto stessa misera fine…
In pratica un booster commerciale o no è quasi
sempre costituito da uno stadio di amplificazione in
tensione che sfrutta un comparatore di tensione (il
più gettonato è il LM339 che contiene
4 comparatori LM311) uno stadio sfasatore che sfasa
il segnale amplificato di 180° e lo stadio di amplificazione
in corrente realizzato dal H Bridge Circuit in cui gli
elementi di potenza vengono pilotati in coppie da due
(nel caso dei transistor un NPN ed un PNP) in modo tale
che la corrente fluisca in un senso attraverso il ponte
e poi subito dopo rifluisca nel senso opposto sempre
attraverso il ponte. In questo modo sull’uscita (il
tratto centrale dell’H) si avrà una tensione
alternata con una frequenza di circa 8-10 KHz cioè
il segnale DCC. Stesso discorso per le soluzioni
integrate tipo LMD 18200 o simili, ottimi IC per un
booster-giocattolo ma molto limitati in prestazioni
per un’amplificazione “seria”. Un circuito simile
ha il grosso vantaggio di richiedere una tensione singola
ma ha anche tre grossi svantaggi: uno schema complicato
(per le soluzioni integrate no), una sezione di alimentazione
separata per la regolazione dell’ampiezza del segnale
in uscita ed un circuito aggiuntivo di consenso che
disabiliti l’uscita del booster in assenza di segnale
DCC onde evitare di trovare una tensione continua di
15-20 Volt sulle rotaie con conseguente “partenza a
razzo” di tutti i convogli!(Per questo tutti i circuiti
H Bridge hanno l’Enable). La mia conclusione è
stata la piena bocciatura del H Bridge Circuit.
Dopo un’attenta valutazione di schemi vari si è
risvegliato in me l’audiofilo patito di mega amplificatori
audio di un tempo è con esso è arrivato
“l’uovo di Colombo”. Perché non realizzare
un booster per il DCC derivandolo da un finale audio?
Ora, non sto vaneggiando, ho solo fatto 2+2. Mi spiego.
Analizzando il segnale DCC all’oscilloscopio, ho notato
che non è altro che un’onda quadra a frequenza
variabile che ciclicamente passa dalla parte positiva
a quella negativa proprio come un segnale audio (in
realtà i segnali audio sono sinusoidali ma non
è la forma d’onda che interessa ma l’alternanza
tra positivo e negativo). Tutti gli amplificatori
audio per giunta devono avere una banda audio che copra
lo spettro sonoro udibile dall’uomo cioè da 20
Hz a 20 KHz (cioè da 20 herz a 20000 herz
tenendo conto che 1 Hz è la variazione che un
segnale compie nel passare da un livello ad un altro
in un secondo). Il segnale DCC invece è mooolto
più parco in banda, va da circa 7,5 KHz a circa
12 KHz, in pratica con piccole accortezze, un qualsiasi
amplificatore audio di casa vostra da circa 60 W su
4 ohm può essere un booster per il DCC!!! Ammettetelo
che avete la salivazione azzerata e gli occhi increduli!
Ebbene sì, KBooster è un finale audio
modificato (poco) per amplificare il segnale DCC.
LO SCHEMA
Come si vede dallo schema
KBooster è piuttosto semplice concettualmente;
il segnale DCC, dal connettore SV1 entra nel potenziometro
P1 che è l’incaricato di regolare l’ampiezza
finale del segnale amplificato, ruotandolo si regola
finemente la tensione in uscita tra 0 e circa la tensione
di alimentazione (che può arrivare anche a 40+40
V dc ma consiglio di non eccedere i 22+22 V dc), il
segnale così modificato viene applicato al condensatore
C12 che provvede a traslarlo a valor medio nullo (cioè
il segnale DCC che normalmente è di ampiezza
+5V dc diventa +\- 2,5 V ac). Il segnale restituito
viene applicato all’operazionale IC4A che, in unione
ai transistor T1 e T3, provvede all’amplificazione in
tensione. Infine il segnale amplificato viene applicato
alle basi di T2 e T3 che provvedono ad amplificarlo
in corrente. Fine. KBooster è per sua
natura molto potente, T2 e T3 sono dei transistor DARLINGTON
da 15 A continui , se usato male può provocare
veri disastri su di un plastico, per evitare di vedere
fumare lo scambio da 40 € o la locomotiva da 400 €,
ho protetto l’uscita con un relè pilotato da
un circuito di protezione extrarapido che svolge due
funzioni, protezione da corto, e limitatore d’assorbimento.
Lo schema è semplice ma efficace; nel punto d’unione
delle resistenze R9 R10 R12 e R13 si ha il segnale DCC
pronto per le rotaie, tale flusso può anche toccare
i 30 A di picco, quindi ho frapposto un relè
che solo sotto tensione permette che i contatti si chiudano
e quindi vengano alimentate le rotaie. Tale relè
viene pilotato dal transistor T5 che amplifica in corrente
il segnale di IC4B vero centro di comando della protezione,
IC4B è un comparatore che scatta appena la tensione
sul piedino 6 è maggiore di quella impostata
dal partitore formato da R20 e P2. Quindi, con P2 si
regola la soglia d’interveto della protezione in caso
di corto e di riflesso anche la corrente massima erogabile.
Questa protezione, in sede di progetto l’ho resa ripristinabile
manualmente o automaticamente, se si vuole più
controllo al posto del ponticello JP1 si può
collegare un pulsante il quale, dopo un corto, finché
non verrà premuto, la protezione rimarrà
attiva. Se si lascia il ponticello, sarà IC4B
a disattivare la protezione dopo alcuni secondi.
COSTRUZIONE E TARATURA
Qui c’è poco da
dire, KBooster è quasi Plug&Play (termine
informatico che dice METTI e VAI o INSERISCI e GIOCA),
per iniziare, prevedendo una tensione continua di alimentazione
di circa 21+21 V, ruotare in senso orario P1 a circa
metà della corsa per avere circa 18 VDCC e P2
anche a metà della corsa per una corrente di
circa 2 A. Per chi volesse spingere con le prestazioni
consiglio un buon dissipatore (diciamo che fino a 2
A basta un lamierino da 10x 5 cm spesso 2 mm) ed almeno
un multimetro per tensioni alternate e continue con
amperometro da almeno 10 A fondoscala.
Per l’alimentazione, consiglio di non eccedere i 21+21
V continui, per ottenere ciò, basta un trasformatore
ad 15+15 V alternati ed un ponte raddrizzatore da almeno
10 A.
STADIO RETIFICATORE E TERMOCONDUTTIVI
Viste le numerose richieste
d'aiuto durante la costruzione del KBooster sullo stadio
retificatore che lo alimenta e sul sistema di fissaggio
dei finali di potenza al dissipatore, ho preparato due
immagini che (spero) dissipino ogni dubbio:
I TEST EFFETTUATI
Prima di pubblicare KBooster,
ho compiuto parecchi test e stresstest, per evitare
di divulgare una ciofeca. Obbiettivi delle prove:
- Precisione - Robustezza
Per precisione, intendo quella della forma d’onda restituita
dall’amplificazione; l’analisi all’oscilloscopio, non
ha fatto che confermare la natura audiofila del KBooster
cioè, pulizia del segnale e velocità in
risposta. Sul campo (ovale con due locomotive dotate
di decoder) nulla da segnalare tutto è filato
liscio.
Per robustezza, intendo
quanto il KBooster sia resistente a carichi molto bassi
o cortocircuiti prolungati. Per le prove, ho alimentato
il KBooster con un trasformatore toroidale da 15+15
Vac da 120 VA pari a 4 A per ramo (totale 8 A) come
ponte raddrizzatore ho usato un ponte blindato da 25
A montato su dissipatore. Il primo test effettuato è
stato quello sul carico basso; per far ciò, ho
collegato il KBooster ad un pacco di 4 resistenze da
47 ohm poste in parallelo per un valore finale di 11,75
ohm 50 W, in tale configurazione il Kboostre1000 ha
erogato 1,48 A per 8 ore senza interruzione con un semplice
lamierino spesso 2mm. Guasti nessuno. Altro test
i cortocircuiti, per questo test mi sono divertito a
mandare in corto volutamente l’uscita ad intervalli
casuali per circa un’ora, poi ho letteralmente attorcigliato
i cavi d’uscita tra l’oro ed ho lasciato la protezione
in ripristino automatico per 2 ore. Risultato, la protezione
è talmente rapida che non si verificano scintille
nel momento del corto, i transistor di potenza rimango
freddi anche dopo 2 ore di corto continuo, il relè
non surriscalda i contatti, la parte logica (KDCC) sebbene
alimentata dal Kboostre, non si resetta per colpa del
corto. Ultimo test, max potenza, ho collegato al
KBooster carichi via via sempre più bassi fino
ad arrivare alla massima potenza erogabile dal trasformatore,
l’ultimo valore letto per 30 minuti prima che saltassero
i fusibili del trasformatore è stato 3,98 A (tutta
la corrente del trasformatore in pratica). Al termine
i transistor di potenza erano arrivati a 46,23 C°…..
CONCLUSIONI
Mi ritengo soddisfatto!
Per la parte del booster per la programmazione CV con
segnale di Acknoledge, a breve pubblicherò le
indicazioni necessarie per realizzarlo usando lo stesso
pcb della parte di potenza.
DATI DI TARGA
- Tensione di uscita
regolabile entro i valori ammessi dalla NMRA.
- Corrente di uscita
regolabile fino a 10 A.
- Protezione da corto
e limitazione della corrente massima.
- Distrosione di crossover
o zero-crossing sul segnale DCC amplificato di circa
+/-0,2 V, inferiore alle specifiche elettriche
ammesse dalla norma S 9.1 (+/-2 V)
ELENCO COMPONENTI
C1: 2200 uF 35V
eletr. C2: 2200 uF 35V eletr.
C3: 100 nF 100V poliestere C4: 2200
uF 35V eletr. C5: 2200 uF 35V eletr.
C6: 100 nF 100V poliestere C7: 100
uF 25V eletr. C8: 100 uF
25V eletr. C9: 2200 uF 35V eletr.
C10: 100 uF 25V eletr. C11: 100 nF
100V poliestere C12: 1 uF 63V
poliestere C13: 1 nF 100V
poliestere C14: 3,3 nF 100V poliestere
C15: 100 nF 100V poliestere C16: 22 uF
25V eletr. R1: 56 Kohm
1/4W R2: 1 Kohm 1/4W
R3: 5,6 Kohm 1/4W R4: 680 ohm
1/4W R5: 680 ohm 1/4W
R6: 390 ohm 1/4W R7: 470
ohm 1/4W R8: 470 ohm 2W R11:
470 ohm 2W R14: 470 ohm 1/4W R15:
390 ohm 1/4W R16: 680 ohm 1/4W
R17: 0,33 ohm 2W R18: 0,33 ohm 2W
R19: 560K ohm 1/4W R20: 100K ohm 1/4W
P1: 10 Kohm un giro P2: 22
Kohm un giro D1: 1N4148
D2: 1N4148 D3: 1N5408 D4: 1N5408
IC1: LM7812 IC2: LM7912 IC3: LM7812
IC4: TL082 T1: BC337 T2: BDV64
T3: BC327 T4: BDV65 T5: BC337
X1: Connettore con serraggio a vite 3 posti
X2: Connettore con serraggio a vite 2 posti
SV1: Connettore maschio 3 vie SV2: Connettore maschio
3 vie JP1: Connettore maschio 2 vie K1:
relè bipolare 12V 5A in contenitore DIL
(es. FINDER op OMRON op
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